27 SETTEMBRE ORE 21.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
DEBUTTO DEL NUOVO SPETTACOLO TEATRALE-MUSICALE SCRITTO DA SILVIO IMPEGNOSO E PUSCIBAUA
CON PUSCIBAUA, SILVIO IMPEGNOSO E FILIPPO CICCIOLI
NUOVE ABITUDINI PER LA NOTTE
Come si spiega una canzone?
Come si raccontano i frammenti di vita vissuta e immaginata che concorrono alla sua creazione?
Forse così: con un biopic teatrale, un musical goffissimo, un viaggio dell’eroe in autostop a bordo di
un’auto guidata da amici immaginari.
La pandemia. Il Monte Paektu in Korea del Nord. La Prima Repubblica. I fraPali. Le piccole querce.
È possibile che tuPo questo serva a descrivere un cantautore umbro trentenne pressoché
sconosciuto? Se lo conosceste direste di sì.
“Nuove abitudini per la noPe” è un lavoro a metà strada tra uno spePacolo teatrale ed un
concerto.
Al centro c’è Puscibaua, nome d’arte del cantautore Nicola Papapietro, con un debole per i
personaggi eccentrici, le situazioni assurde, la malinconia nascosta nei dePagli.
L’opera – come in una sorta di autobiografia surreale e sentimentale, allegorica e poetica – esplora
le paure e le insicurezze di un giovane artista alle prese con il mondo post-Covid. Non a caso la
canzone che dà il titolo allo spePacolo, “Nuove abitudini per la noPe”, è stata scriPa proprio
durante la pandemia e parla della necessità di trovare nuove motivazioni e nuove abitudini per
affrontare una realtà così simile e così diversa da quella a cui ci eravamo abituati.
Lo spePacolo, ideato e scriPo con l’aPore e autore Silvio Impegnoso, vedrà alternarsi momenti
teatrali e musicali. In questi ultimi, Puscibaua sarà accompagnato dal compositore e musicista
Filippo Ciccioli.
28 SETTEMBRE ORE 21.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
SELEZIONE BANDO "EXOTROPIA 2023" (STUDIO) - REBECCA RIGHETTI
CADE LA NEVE, FIGURATI IO
“Cade la neve figurati io” è uno spettacolo dove l’importante è non farcela.
C’è una persona di venticinque anni che ha mancato tutte le tappe fondamentali di quell’età:
non ha la patente, non è laureata e viva ancora con i suoi.
Mettici poi il malessere esistenziale, le ferite emotive e l’ansia costante. Se cercate una
protagonista eroica e performante, siete nel posto sbagliato.
Eppure anche la propria disperazione può far comodo: si può sempre memarci su.
Ma quanto a lungo può reggere un meccanismo così fragile?
28 SETTEMBRE ORE 22.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
SELEZIONE BANDO "EXOTROPIA 2023" (STUDIO) - COMPAGNIA IL TURNO DI NOTTE
FRAGILERESISTENTE
fragileresistente parla di oggi e di noi, noi come più generazioni, noi come società. Parla della
nostra stanchezza, della nostra incapacità di vedere un futuro possibile, delle nostre
immaginazioni malate, represse, compresse.
fragileresistente si chiede se il senso di impotenza che ci immobilizza è reale, o se è indotto, e
da cosa, e perché. Si chiede quali azioni sono ancora possibili. La linea narrativa che si
sviluppa lungo l’intero arco dello spettacolo, la storia di Un padre e Un figlio, esplora che
relazione c’è tra la depressione di un figlio, la fatica di un padre e lo stato del mondo. L’evento di
un tuffo da uno scoglio, una caduta, diventa per entrambi l’apice di due diverse forme di
impotenza: verso l’altro e verso il mondo. In questa linea narrativa si innestano dei quadri che
interrompono la storia, la spiazzano e propongono altri sguardi sul tema, alla ricerca di forme e
di canali di comunicazione diversi, evocativi.
29 SETTEMBRE ORE 21.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
SELEZIONE BANDO "EXOTROPIA 2023" (STUDIO) - COMPAGNIA MATRICE TEATRO
IL DILEMMA DEI CENTO GIRASOLI FOTOVOLTAICI
Una coppia in crisi, un pianeta in crisi: questi i protagonisti de Il dilemma dei cento girasoli fotovoltaici.
Lei e Lui camminano verso la fine della loro relazione, verso la fine del mondo. Costantemente a contatto con il problema ambiente – Lui ingegnere di intelligenze artificiali, Lei attivista ambientale – i due si rendono conto di volere, ormai, cose diverse. Lui desidera progettare i suoi robot in America: solo così la sua energia troverà un vero impiego; Lei sta bene dove sta: non è “correndo” verso un altrove indefinito che si sistemeranno le cose; Lui vorrebbe dei figli, Lei cento girasoli fotovoltaici sparsi per tutto il mondo. Negli ultimi momenti rimasti, i due gettano in campo, per un’ultima volta, paure e desideri; e in un moto di attaccamento alla vita, si divertono a raccontarsi in futuri distopici, cercando di disegnarsi e di costruirsi un posto – insieme o da soli – grazie all’immaginazione, anche dopo che tutto sarà finito. E proprio mentre i due sono concentrati sul proprio dramma, fuori, sulla Terra, si intrecciano «cose» in segreto, e un popolo attento ri-costruisce dalle macerie fra le macerie.
29 SETTEMBRE ORE 22.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
SELEZIONE BANDO "EXOTROPIA 2023" (STUDIO) - COMPAGNIA L'ERBA CATTIVA
_SCROLL
“Nella fisica dei quanti, si chiama entanglement il fenomeno per cui due oggetti distanti fra loro, per esempio due particelle che si sono incontrate nel passato, conservano una sorta di strano legame, come potessero continuare a parlarsi. Come due innamorati lontani che indovinano i pensieri l’uno dell’altro”.
30 SETTEMBRE ORE 21.00 - PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
SPETTACOLO VINCITORE DEL "PREMIO BOOMERANG" A STRABISMI 2022 - "IO TI LANCIO, TU RITORNI"
DI GIULIA PIZZIMENTI E FRACESCA MIRANDA ROSSI
CON GIULIA PIZZIMENTI
VERDERAME
Vivono, in ognuno di noi, dei corpi estranei. Abitano la nostra psiche quasi come parassiti - vita residuale di chi ci ha preceduto, si
nutrono di noi e ci nutrono di loro. Non sono necessariamente negativi: sono soltanto un Altro che ci abita. Verderame è la storia di una
nascita, di un venire al mondo che si rivela davvero solo quando incontra e si scontra con questo Altro, facendosi coscienza.
Tre quadri distinti, tre incubi, fanno emergere la storia delle tre donne; tre personaggi archetipi: la giovane ingenua, la madre smarrita,
la strega – tre solitudini differenti, al cui centro si staglia, equamente dolce e crudele, quel groviglio di vita e di morte che è “venire al
mondo” e “dare alla luce”.
Fin da subito, la metafora del fungo ci è parsa calzante, per raccontare in chiave simbolica questa convivenza necessaria fra ospite e
parassita, fra Io e Altro, fra essere generati e generare.